Luciano Villa nasce a Bordighera nel 1967, abita a Sanremo. Fin dall’infanzia intrattiene un forte legame Triora, da qui nasce il suo desiderio e interesse di raccontare il magnifico borgo attraverso il linguaggio della scrittura.

1) come nasce il tuo amore per la scrittura e perché?

Amo sentire raccontare e leggere storie fin dall’infanzia, dalle fiabe ai fumetti, dai romanzi di Salgari e Verne al Signore degli anelli. E tantissimi telefilm e cartoni animati. Poi la passione per il cinema che ha orientato in parte i miei studi. Via via ho affinato i gusti, con un occhio ai classici e l’altro alla narrativa di genere. Abbastanza sicuro di sapermela cavare con la penna, ho sempre vagheggiato di creare le “mie” storie, tuttavia, per vari motivi, non ho mai trovato la convinzione necessaria a mettere in pratica tale aspirazione. A un certo punto – più o meno cinque anni fa – qualcosa si è sbloccato e ho deciso di cimentarmi nella stesura di un romanzo. Alla luce della “Segnalazione particolare della Giuria” del Premio Casentino, tributata al manoscritto, e della pubblicazione di “Di Pietra e di Sogno”, prevista per luglio, posso dire di esserci riuscito. Nel frattempo ho scritto una decina di racconti (di cui uno premiato al concorso ALA di Livorno) e ho messo mano al seguito del mio romanzo.

2) l’esperienza di Bookabook in corso, quando finisce e come la stai vivendo?

A metà febbraio si concluderà la campagna di crowdfunding mirata alla pubblicazione di “Di Pietra e di Sogno” da parte dell’editore Bookabook. Il raggiungimento in meno di tre settimane (su cento giorni a disposizione) dei pre ordini necessari a garantire la pubblicazione (200) è stato un successo, sorprendente ed emozionante: la dimostrazione che tante persone hanno fiducia in me e che il libro ha delle buone potenzialità. A quel punto le cose si sono fatte più difficili e l’obiettivo massimo di 400 pre ordini si è rivelato arduo. Ho puntato molto sulle presentazioni dal vivo con letture e musica, che, inaspettatamente, hanno sortito un numero minimo di pre ordini. Le presentazioni, però, sono state apprezzate dal pubblico e si sono rivelate occasioni preziose per fare esperienza. Tra l’altro ho potuto avvalermi della collaborazione generosa di alcuni amici che non finirò mai di ringraziare. La campagna di crowdfunding è stata molto impegnativa, ha assorbito tre mesi della mia vita e mi ha messo nella condizione di dover chiedere, a me non particolarmente congeniale, ma si è rivelata una grande esperienza dal punto di vista umano: mi ha indotto a mettermi in gioco e mi ha anche insegnato molto sull’uso dei social e degli strumenti grafici. Alla fine mi ritrovo con parecchie nuove conoscenze, qualche amicizia in più e un romanzo che sta per essere pubblicato. Se chi legge questa intervista fosse interessato, troverà le trama e un estratto sul sito di Bookabook e, se lo desidera, potrà sostenermi con un pre ordine, c’è tempo fino al 17 febbraio.

nella foto da sx l’attore Francesco Camaggio, Luciano Villa, il musicista Paolo Gastaldi e l’artista Soraya Cordaro

3) Stai pubblicando parti del tuo romanzo su Facebook, motivazioni?

Tra le strategie che ho preso in considerazione per promuovere “Di Pietra e di Sogno” c’è la pubblicazione sulla mia pagina Facebook dell’intero primo capitolo, a puntate. Lo scopo è quello di fare conoscere ai lettori il mio modo di scrivere e di creare curiosità intorno alla vicenda, nella speranza che desiderino continuare a leggere. Cito da Wikipedia: “A partire dal 1831 Honoré de Balzac decise di anticipare sui giornali alcuni capitoli dei romanzi che stava scrivendo. Lo ritenne un buon mezzo per creare l’attesa nel pubblico prima dell’uscita dell’opera completa in formato libro”. A ogni modo, la vicenda – che si svolge nella nostra Triora in epoca napoleonica – per struttura, ambientazione, personaggi fortemente caratterizzati, e nel suo contaminare vari generi, a mio avviso ha davvero qualcosa in comune con i romanzi d’appendice.

4) parlaci del tuo romanzo senza spoiler, a chi è rivolto

Siamo nel 1812, nella Liguria occidentale, sotto l’Impero francese: la popolazione di Triora è angosciata dalla carestia e dalla scomparsa di alcuni fanciulli. Un ufficiale della Gendarmeria imperiale, chiamato a indagare sui rapimenti, incappa in un manoscritto che fornisce elementi utili per le indagini, ma al contempo le complica sollevando ipotesi inquietanti. Nel corso dell’inchiesta, il tenente Moreau affronterà avversari temibili e sarà irretito da tre donne misteriose. Testimone di atrocità peggiori di quelle sperimentate sui campi di battaglia, verrà travolto dalla passione e rischierà di perdersi nei luoghi oscuri della propria anima, labirintici come i vicoli del paese edificato sulla roccia. “Di pietra e di sogno” è un omaggio appassionato e onirico nei confronti del “paese delle streghe” e dell’Alta Valle Argentina, luoghi che amo profondamente. Tra le caratteristiche del romanzo spiccano: la varietà di generi e registri e l’ambientazione accurata dal punto di vista storico e paesaggistico. Una narrazione non cronologica, orchestrata con una sorta di montaggio cinematografico. Un lessico sorvegliato e selezionato che ambisce a evocare l’atmosfera ottocentesca; una sintassi a tratti spezzata, a tratti lirica ed evocativa. Situazioni coinvolgenti e personaggi dotati di una certa profondità che prendono corpo anche attraverso vivaci dialoghi.

 

intervista di Francesco Basso

 

 

 

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