Il “Grand Hotel Pigna Antiche Terme & Spa”,  esclusiva e ricercata stazione termale tra la Riviera dei Fiori e la Costa Azzurra, amata e frequentata dalla Principessa Grace di Monaco, sarebbe piaciuto anche ai grandi della storia: filosofi, uomini d’ingegno e di potere della Grecia e dell’antica Roma.  A Vitruvio Pollione, il celebre architetto del 1° secolo avanti Cristo che  scrisse  “L’acqua è indispensabile alla vita umana in quanto soddisfa i piaceri ed i bisogni dell’uso quotidiano. Senz’acqua nessuna forma di vita animale o vegetale può nascere, cresce, sopravvivere. Perciò è necessario ricercare e scegliere con la massima cura quelle sorgenti che possono assicurare la salubrità alla vita dell’uomo”.  Ad Ippocrate,  figura tra storia e leggenda, simbolo stesso dell’arte medica che ancora prima, tra il 5° e 4° secolo A.C.,nel suo trattato “Arie, Acque e Luoghi” individua proprio l’importanza dell’acqua per la salute dell’uomo e definisce le basi della moderna idroterapia.  Per non parlare di Omero, già ai suoi tempi era noto il potere curativo delle acque termali e la pratica dei bagni freddi e caldi.  O di Michelangelo che molti secoli dopo, nel 1500, scrive di “aver trovato grande giovamento” proprio nell’uso di acque termali naturali per “sconfiggere il male della pietra” che lo tormentava e gli impediva di lavorare, dipingere, scolpire, creare capolavori immortali.

Nell’antica Roma, in epoca imperiale, grazie alle ardite opere di ingegnaria idraulica, giungevano in città 13.500 litri d’acqua al secondo per alimentare fontane, orti, ville, giardini.  Le terme per i Romani erano luogo d’incontro e di svago dove il piacere si univa alla cura del corpo e del benessere.  E il selezionatissimo staff del “Grand Hotel Pigna Antiche Terme & Spa”, diretto e curato con grande professionalità ed innato garbo dalla signora Vittoria Parodi Morando, assicura e garantisce al numero sempre più crescente dei suoi ospiti italiani e stranieri, proprio questo Paradiso: relax, svago, cura del corpo e del benessere.  L’imponente struttura,  realizzata nella parte montana dell’Alta Val Nervia, nel comune di Pigna, ad una altitudine di 250 metri dal livello del mare, distante una manciata di chilometri dall’aeroporto di Nizza,  Montecarlo e Sanremo,  il 25 giugno del 2000, dopo 11 anni di studi, ampliamenti, lavori sulle sponde del Lago Pigo, rinasce nel solco della modernità, della tecnologia più avanzata, del massimo confort e servizi. Con professionalità, mirate strategie e lungimiranza viene valorizzata al massimo ed offerta alla clientela la peculiarità del Gran Hotel Pigna: la sua acqua sulfurea curativa.  L’acqua che alimenta le Terme è un’acqua medio minerale, sulfurea solfato clorurato sodica, proveniente dalla sorgente Madonna Assunta, dove sgorga ad una temperatura tra i 28 ed i 30 gradi centigradi. È costituita anche da altri componenti minerali riscontrabili anche nei liquidi organici.  Caratteristiche che fanno si che le acque delle Terme di Pigna presentino una spiccata e preziosa fisiologicità.

Una delle prime testimonianze letterarie di queste sorgenti sulfuree della Val Nervia si trova nel libro “Voyage aux Alpes Maritimes” di Emile Fodéré, professore di fisica e chimica dell’Università di Nizza, stampato nel 1821.  Le descrive così:  “a una lega da Isolabona verso Pigna, nella località Gautè, sgorga da una roccia, su 10 metri, attraverso dieci o dodici getti, una sorgente di questa natura lasciando molto zolfo sulle pareti. Quest’acqua mi sembra molto leggera. Fino adesso poco conosciuta, dovrebbe essere utile per i problemi di visceri e per le malattie della pelle abbastanza frequenti nella zona. E perciò ho raccomandato al dr. Gili di Isolabona che mi aveva accompagnato, di provarla. Lui l’ha fatto con molto successo. Sarebbe utile creare uno stabilimento termale in questo luogo piacevole e collegato con la strada a Nizza a dieci leghe da lì. Un’altra sorgente della stessa natura, ma tiepida, sgorga con forza da una roccia scistosa e calcarea nerastra, sotto una volta accanto ad un frantoio, un quarto di lega dal borgo di Pigna, sui bordi dello stesso torrente Nervia:  lascia grossi fiocchi grigi di zolfo che, depositati su un carbone ardente, dopo essere stati essicati, distribuiscono un vapore solforoso con una fiamma simile allo zolfo in bastoncini. Non l’ho analizzata”.

Nel 1839  gli esami chimici dell’acqua di Pigna vengono effettuati dal prof. Abbene. Contiene “idrogeno solforato e verosimilmente idrosolfuri, acido carbonico, solfato di soda, carbonato di soda, cloruro di sodio, tracce di carbonato di magnesio, ed una materia organica simile alla glairina (sostanza organica azotata)”.  Potrebbe contenere anche “qualche ioduro” .

Dopo Fodéré e Casalis, anche  altri eminenti studiosi ribadiscono le qualità terapeutiche delle acque di Pigna, come il medico sanremese Francesco Onetti e, soprattutto, Jacque-François Farina,  dottore francese di chiara fama, venuto nella zona dopo avere visitato numerose altre località termali di mezza Europa.  Il suo libro “La vallée de la Nervia”,  pubblicato a Parigi nel 1874, farà la più grande promozione pubblicitaria delle acque termali e della bellezza del luogo. Cresce l’idea di costruire uno stabilimento termale con annesso un albergo. Nel suo libro il dott. Farina presenta un progetto preciso in cui, tenendo conto delle risorse pastorizie della zona, suggerisce di usare il siero del latte come bevanda curativa o per bagni. Le aghifoglie dei boschi circostanti per predisporre “bagni di vapore resinoso”.  Il Lago Pigo e la sua sorgente sulfurea sono meta di visite di molti turisti nella seconda metà dell’Ottocento. Farina, che aveva anche stoffa di imprenditore, nel 1870 acquista la concessione per lo sfruttamento della fonte. Scoprendo che il punto di fuoriuscita dell’acqua era più basso rispetto alla roccia sulla quale doveva passare per gettarsi nel torrente, fa scavare un canale per facilitare il deflusso delle acque sulfuree. Lavori che fanno si che la temperatura dell’acqua si elevasse da 24 a 26°, che la portata aumentasse da 400 a 540 metri cubi giornalieri, cioè 375 l/mn. In seguito al terremoto del 1887, però, la portata della sorgente da 375 litri al minuto si riduce a 100 l/mn. Nessuno si scoraggia, il progetto va avanti, nei primi anni del Novecento, per venire incontro alle esigenze dei primi turisti, nei fabbricati rurali e nei frantoi si ricavano spazi, locali dove tenere tinozze dov’è possibile fare dei bagni con l’acqua sulfurea.  Nel 1903 G. Rossi nei suoi scritti parla dell’apertura di un primo stabilimento balneare.  C’è euforia. In quegli anni l’Hotel de Paris, infatti,  è meta di turisti inglesi e nel vicino paesino di Castelvittorio nobildonne genovesi vengono sempre più spesso in villeggiatura. Poi nel 1915 scoppia la Grande Guerra, per le Terme iniziano tempi bui. Negli anni ’20 si contano i disastri. Solo dopo la seconda guerra mondiale Giovanni Battista Manesero,  proprietario della fonte, riprende l’idea delle Terme su nuova scala. Bisogna ritrovare la vena principale per garantire quantità d’acqua sufficiente.  Si scava a lungo nelle rocce  della “rive gouche”.  Si trova l’acqua, la portata della sorgente è buona: 5 l/secondo. Si gioca la carta turistica. Nel 1954 viene inuagurato un nuovo stabilimento termale con annessa la piscina. Le Terme d’acqua sulfurea Fonte Madonna Assunta lavorano a pieno regime solo nei mesi estivi fino al 1989.  Ogni stagione da maggio a settembre si contano più di 3000 ospiti, turisti italiani, stranieri, in maggioranza francesi. Alle Terme di Pigna arrivano a riposarsi e curarsi nomi famosi, internazionali come il tenore Di Stefano e  Grace Kelly.  Oggi i più attesi sono i vip Russi.

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