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in questo periodo la città di Roma vive un momento particolare, pieno di entusiasmo poiché la squadra di calcio, AS Roma, sta ottenendo dei risultati eccezionali. A Roma c’è anche la Lazio ma i suoi tifosi sono molto inferiori a quelli della squadra giallorossa e anche questo, in questi giorni,  è motivo di battute ironiche e discussioni che alimentano ancora di più l’entusiasmo della stragrande maggioranza dei tifosi di calcio della Capitale.
Per me, che ho vissuto con  emozione i 15 anni nei quali mio padre Franco ne è stato Presidente, incarico che ho ricoperto anche io per tre anni dal 2008 al 2011, è molto facile parlare della Roma ed ora che è prima in classifica mi emoziona ancora di più pensare a quanta gioia ed entusiasmo questa squadra riesce a suscitare in me come in milioni di tifosi nella Capitale e in tutta Italia.
Il calcio è pura passione ed adrenalina, coinvolgente fino all’inverosimile a tal punto che tu crei dei rituali e meccanismi che speri possano contribuire al successo della tua squadra. Quando la Roma vince, come sta succedendo con grande merito in questo inizio di campionato, si sente nell’aria di tutta la città Il giorno della partita vivi negli occhi dei tifosi romanisti, che a Roma sono tanti, tantissimi, l’attesa della partita con aria fiera ed orgogliosa. Si perchè tifare la Roma non è solo una partita di calcio, ma anche vivere un senso di appartenenza a quello che è una cultura, un modo di essere e di comportarsi.
CIVIS ROMANUS SUM (non per citare o ricordare il Presidente della Lazio Claudio Lotito che del latino ne fa spesso buono o cattivo uso) è sinonimo di tifoso ma di tifoso vero.
Purtroppo oggi molto spesso si confonde il tifoso con il comportamento di alcuni violenti facinorosi che “usano” momenti di gioia, condivisione e massima attenzione, per compiere atti che nulla hanno a che vedere con il calcio e questo è un problema serio che purtroppo non è solamente di Roma ma di tutto il calcio italiano. Una minoranza assoluta non di tifosi ma di delinquenti, fanatici e violenti che spesso rovinano con le loro “gesta” domeniche di vera passione calcistica.  Ma il tifo vero è un altro: inviterei tutti a fare una passeggiata nel quartiere Testaccio, dove cammini e incontri tifosi che ci raccontano quanto succedeva a Campo Testaccio  ancora prima della seconda guerra mondiale e nel tempo di come i nonni e poi i papà accompagnavano i figli e i nipoti allo stadio e di come la Roma  sia stata ed è una tradizione di famiglia, presenza fissa nelle tavole a pranzo non solo la domenica.
L’entusiasmo con cui scrivo queste note mi porterebbe a raccontare tanto di una squadra che è visceralmente  legata a questa città e di come  i suoi risultati, che entusiasmano, portano a vivere i romanisti questo legame in maniera speciale.
Visitare la città di Roma accanto ad un tifoso romanista è un’esperienza  che forse qualcuno potrebbe fare, vedendo e vivendo alcuni luoghi, con una luce  diversa, quella della passione per la Roma.
In Italia ogni città ha i suoi tifosi che amano la propria squadra. A Roma c’è qualcosa in più, un amore profondo, genuino e viscerale che fa amare la squadra di calcio in modo quasi magico, appunto come è chiamata la Roma dai suoi tifosi: LA MAGICA.
Rosella Sensi

 

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