Che succede alla politica in Liguria ed altrove? Arresti, scandali, c’è chi bisticcia, chi rimane così incollato alla poltrona che neppure un tornado potrebbe staccarlo, chi è meno temerario, chi si fa da parte e chi, addirittura, non gli pare vero di trovarsi in mezzo a scandali penali e morali incredibili e ne approfitta per fare gossip e cassetta.

A Genova è esploso il “caso Marylin”. Ancora una volta “galeotto fu il porto” da costruire. Caltagirone ed Imperia non c’entrano, questo ennesimo “scandalo” investe Ospedaletti. Marylin Fusco, infatti, sino a pochi giorni fa ricopriva la carica di vice presidente della Regione. Iscritta all’IDV, convolata a nozze un anno fa a Borgio Verezzi con Giovanni Paladini, parlamentare del suo stesso partito e di quello di Di Pietro, si è dimessa 24 ore dopo essere stata raggiunta da avviso di garanzia per abuso in atti d’ufficio ed altro riguardante proprio la pratica del Porto Marina di Baia Verde.

Ad Imperia continua il bisticcio e la prova di forza tra l’ex ministro Claudio Scajola (Pdl) e l’on. Eugenio Minasso (Pdl con ascendente An) per la supremazia territoriale. Entrambi sono imperiesi, entrambi fanno cene a raffica più o meno clandestine per contarsi. Minasso parlando di Scajola dice a tutti “lo sa quale è la differenza tra noi due? Scajola vede il partito così, lui decide, è il leader maximo e gli altri obbediscono. Io invece credo che prima si debba discutere, magari litigare, poi fare le scelte. Se queste avvengono a maggioranza, la minoranza si adegua”. Sarà proprio così?

Sempre in Riviera succede che il Ministro dell’Interno sciolga per contiguità alla mafia due Consigli comunali: Bordighera e Ventimiglia, rispettivamente retti dai sindaci Giovanni Bosio e Gaetano Scullino, entrambi Pdl. Lo stesso Pdl, passati pochi mesi promuove Bosio capo gruppo in Consiglio provinciale. Molti si domandano: era davvero necessario?
Gaetano Scullino, come Bosio, ha presentato valanghe di ricorsi. “Ho speso 5 anni della mia vita – dice – lavorando 10 ore al giorno per fare gli interessi della mia città e vengo ripagato con questa moneta”.
A Ventimiglia i suoi avversari politici lo chiamano “Il nostro Schettino”.

Anche a Milano la mafia non scherza. Ne sa qualcosa il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni che vede scollarsi la poltrona d’eccellenza su cui siede da 15 anni, monarca assoluto, per colpa dell’assessore alla casa, Domenico Zambetti, arrestato con l’accusa di aver comprato i voti dalla ‘ndrangheta per essere eletto.
Nicole Minetti, consigliere regionale della Lombardia, l’assistente dentale preferita da Berlusconi, finita nello scandalo di Ruby Rubacuore, la nipote-non nipote di Mubarak, anziché togliere il disturbo non perde occasione per finire sulle copertine del gossip. La sai l’ultima? Farà un film con Tinto Brass che, estasiato dal suo lato B, avrebbe esclamato “vedo un grande avvenire”.

Ce n’è anche per la sinistra, per Vendola, governatore della Puglia, per l’ex Presidente della Provincia Lombarda Filippo Penati (Pd). L’ex braccio destro di Bersani ed altri 22 indagati, sono accusati di concussione, corruzione, finanziamento illecito ai partiti.

 

 

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