Straordinario successo del celebre tenore Fabio Armiliato a Livorno per prima di “Sì” di Pietro Mascagni (foto courtesy Augusto Bizzi) con la presenza alla prima di Cecilia Gasdia, sovrintendente dell’Arena di Verona e mamma del soprano Anastasia Bartoli che debuttava per la prima volta in Italia nel ruolo di Vera. Un grande ritorno per l’operetta a quasi cent’anni esatti dal suo debutto al Teatro Goldoni nella nuova produzione ed allestimento. “L’orchestrazione della Sì è luminosa, leggera, frizzante – afferma il direttore Valerio Galli, considerato il più autorevole specialista dell’ultima generazione nel repertorio della “Giovine Scuola Italiana” – ci fa conoscere un Mascagni differente, originale e fresco, che non teme di cimentarsi con ritmi di ballo che nulla avevano a che fare con il suo mondo (fino ad allora)”. Uno spunto condiviso e sviluppato dalla regista irlandese Vivien Hewitt, da oltre un quarantennio legata al territorio toscano con produzioni liriche di respiro internazionale: “Sento in questa musica il mondo degli anni Venti, del charleston, del foxtrot e della musica nera che già dilagava nella prima parte del ‘900. Quindi niente Bella epoque, ma tanta recitazione credibile e ballo per la compagnia di canto, cercando di scrollarci di dosso un modo di recitazione tipico dell’operetta che ritengo orribile e fuori tempo”.

Protagonista è una diva delle Folies Bergère parigine che si innamora di un cinico viveur, Luciano di Chablis, che la sposa per superare un vincolo che gli impedisce di entrare in possesso di una cospicua eredità, sicuro di essere tradito e certo di potersene liberare al più presto. Eppure proprio mentre il dissoluto Luciano si innamora di una giovane ed avvenente telegrafista, Sì a sua volta, dopo il grottesco matrimonio, si accorge di avere scoperto il vero amore, non le resterà che tornare tristemente alla vita di sempre.

Gli altri interpreti in scena al Goldoni sono Blerta Zhegu (Sì nella recita del 25 novembre), Stefano Tanzillo (Luciano ancora il 25), Anastasia Bartoli / Dioklea Hoxha (in alternanza nelle vesti dell’antagonista Vera), Matteo Loi (Cleo de Merode), Alessandro Biagiotti / Veio Torcigliani (Romal); le scene sono di Giacomo Callari; Orchestra della Toscana, Coro Sì istruito dal maestro livornese Luca Stornello.
C.S.

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