MAFIA: ALFANO, FORZA ITALIA MAI AVUTO CONTATTI

“Solo un destino cinico ma non baro poteva volere che dopo vent’anni passati a fuggire dai giudici, dai processi e dalle manette Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri si ritrovassero a vivere, senza condividerla, l’angoscia delle condanne che li aspettano. Condanne separate ed assai diverse tra loro. L’ex Cavaliere aspetta di sapere se potrà estinguere una pena di 4 anni per frode fiscale con una simbolica collaborazione a un servizio sociale, mentre sul suo sodale, socio, carissimo amico Marcello pende una spada di Damocle assai più pesante, 7 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa”.
Questo l’inizio dell’articolo di Sebastiano Messina pubblicato sabato mattina in prima pagina su “la Repubblica” quando l’ex senatore 74enne di Forza Italia era ancora latitante, un ricercato e si diceva avesse lasciato l’Italia e si trovasse in Libano. Poche ore dopo le agenzie annunciavano che Dell’Utri, su mandato di cattura internazionale, era stato arrestato in mattinata dall’intelligence di quel Paese proprio in un lussuoso albergo a 5 stelle di Beirut, l’Intercontinental Phoenicia. Giornali, radio, tv, siti internet, media anche stranieri hanno cominciato a sbizzarirsi con titoli e commenti da brivido: Dell’Utri scappa all’estero per evitare il carcere; Mandato di cattura internazionale per Dell’Utri; Servizi deviati hanno pianificato la fuga di Dell’Utri; Dell’Utri: non sono scappato, mi sto curando; Per Berlusconi l’accusa propone i servizi sociali; Berlusconi finisce tra i vecchietti; Per Berlusconi domiciliari non tramontati e via cantando.
Come se non bastasse un altro pezzo da 90, Roberto Formigoni, è finito in prima pagina per un sequestro da 49 milioni di euro. Sigilli ad una villa in Sardegna; Formigoni: la casa in Sardegna non è mia; Sequestrato a Formigoni un monocale a Sanremo; Sequestrati beni del “Celeste” e tantissimo altro.
Non si sa cosa  potrà succedere ancora nei prossimi giorni. Come sempre c’è chi difende a spada tratta il terzetto dell’ex Pdl, chi invece dice che era ora e chi sostiene che è tutta colpa dei giudici, delle leggi, di magistrati politicizzati. Non c’è certezza in niente. Un caos senza limiti.
La politica, sia di destra, sinistra o di centro non è mai caduta così in basso, i partiti non sono mai stati così marci. Nelle metropoli come in periferia la corruzione continua a dilagare. Neppure le parole semplici, vere, rivoluzionarie di Papa Francesco paiono capaci di scuotere le coscienze di questo esercito sempre più grande non di probiviri ma di empi. Una vergogna. r.b.

 

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